LA PRIMA COMUNIONE
ALCUNE OSSERVAZIONI
·
La perdita dell’identità cristiana di molte persone e famiglie:
continuano a
chiamarsi “cristiani” o “cattolici”, pur compiendo, soltanto due
o tre volte nella
vita, alcuni gesti religiosi a cui danno un valore puramente
sociale, senza alcun
riferimento a Gesù Cristo.
·
La stessa fede cristiana, per essere vissuta, ha bisogno di
essere trasmessa, ma
non trova più adulti in grado di trasmetterla, se non attraverso
qualche nonna a
cui sono affidati i nipotini. La famiglia non riesce più ad
impartire
un’educazione cristiana e il mondo adulto si atteggia a dare ai
ragazzi
l’impressione che la fede sia un’esperienza scarsamente
significativa nella vita.
·
Il catechismo non risponde più ai suoi compiti: un’ora o più
alla settimana non
permette di educare nella fede; la festa della Prima Comunione è
un gesto
isolato; la Cresima pone fine a tutto ciò che si è fatto fino a
quel momento
poiché sancisce la fine di un percorso e si riduce spesso ad un
processo di
“conclusione” della vita cristiana. Questo modello non si può
correggere o
rattoppare, deve essere ripensato.
·
Lo ‘stato di cristianità” è finito. Viviamo in una
società che costruisce i suoi
valori in forme antitetiche al cristianesimo, spesso ignorandolo
del tutto o più
spesso ancora contrastandolo attraverso mentalità consumistiche
e
materialistiche che demoliscono quotidianamente l’identità
cristiana e
l’appartenenza ad una comunità di fede. Oggi la nostra società
assomiglia più a
quella pagana. Non più i templi dedicati alle varie divinità, ma
una foresta che
da tempo alberga tra le nostre case e che si è fatta più fitta e
rigogliosa: la
foresta degli idoli:
del denaro, della vita comoda e godereccia, dove non
esistono regole né doveri, dove ogni desiderio è automaticamente
un diritto,
del salutismo, della prestanza e bellezza fisica, del potere…
I
NOSTRI VESCOVI
Per questi motivi negli Orientamenti Pastorali della CEI per il nuovo
millennio“Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”, si afferma
che è necessaria una conversione pastorale…(n° 59). I nostri Vescovi
richiamano l’urgenza diriorganizzare la prassi catechistica dell’Iniziazione
Cristiana restituendole la dignità di vera iniziazione cristiana, vale a
dire di un cammino per diventare cristiani ed entrare nella
comunità. Infatti questo è il compito fondamentale di una parrocchia: “fare
i cristiani”, cioè iniziare alla fede cristiana, insegnare a diventare
discepoli di Cristo, accogliendo la sua Parola e vivendo nel suo amore.Di fronte a questa situazione è chiaro che si rende necessario cambiare modo
di operare pastoralmente e imparare di nuovo ad annunciare per la prima
volta Gesù Cristo facendo diventare suoi discepoli quelli che non lo sono ormai
più. Infatti “ La fede dipende dall’ascolto della predicazione,ma l’ascolto è possibile se c’è
chi predica Cristo” (Romani 10, 17).
L’Iniziazione cristiana
Ma cos’è? In che cosa consiste?
La nota 2 della CEI al n° 19 definisce l’iniziazione cristiana:”…quel
processo globale attraverso il quale si diventa cristiani Si tratta di un
cammino diffuso nel tempo e scandito dall’ascolto della Parola,
dalla celebrazione e dalla testimonianza dei discepoli del Signore
attraverso il quale il credente compie un apprendistato globale della
vita cristiana e si impegna a una scelta di fede e a vivere come figlio di
Dio, ed è assimilato, con il battesimo, la confermazione e l’eucaristia, al
mistero pasquale di Cristo nella Chiesa”. Non si tratta di fare
semplicemente una istruzione o una scuola di dottrina, ma di
suscitare o risvegliare il dono della fede che si fonda sull’esperienza
personale e comunitaria del Signore Gesù.
NELLA NOSTRA PARROCCHIA DI SANT’ALESSANDRO
Brochure Catechismo 2014-2015: Programma, Incontri (clicca qui)
Progammazione anno 2014-2015 Riconciliazione (clicca qui)
Progammazione anno 2014-2015 Comunione (clicca qui)
DOCUMENTI
Sussidio della Diocesi di Roma
L’eucaristia fa la chiesa a cura di padre Ildebrando Scicolone (CLICCA QUI)
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